“Uniti almeno nella crisi”

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di LUCA CHECOLA

È ormai da un quasi un paio d’anni che continuiamo a sentire parlare di crisi economica mondiale, ma probabilmente oggi siamo davvero arrivati al punto decisivo. In questi giorni è stato approvato il testo definitivo del decreto legge della manovra economica decisa dal Governo Berlusconi e come era prevedibile non è affatto “robetta da poco”. Senza entrare troppo nel merito della questione tecnica, penso sia opportuno segnalare che anche questa volta, purtroppo, la politica italiana ha perso una grandissima opportunità per dimostrare la tanto proclamata “unità nazionale”.

Il Capo dello Stato richiama spesso i politici ad affrontare tematiche importanti con la massima condivisione possibile ma purtroppo anche questa volta non è stato ascoltato.

Non penso che in questo articolo sia giusto affermare chi ha ragione e chi torto, ma è invece opportuno segnalare che si è persa una ulteriore grande possibilità.

La crisi è davvero importante e deve essere in queste situazioni che devono emergere tutte le nostre caratteristiche migliori, anche perché se si perde anche questa volta a farne le spese è tutto il Paese.

Abbiamo la fortuna di avere davvero persone competenti sia a sinistra, sia al centro sia a destra, che con difficoltà cercano di prendere la decisione migliore, ma queste forze devono unirsi perché almeno questa volta la priorità deve essere quella di uscire dalla crisi con meno danni possibile.

È assolutamente normale che in un Paese le forze e quindi gli interessi siano molti ed eterogenei ma in un situazione come questa sarebbe già molto importante osservare i politici italiani prendessero le decisioni il più possibile condivise.

Oltre a questi aspetti, sarebbe altrettanto importante se almeno per un attimo i politici si togliessero di dosso l’ossessione dei voti, così da prendere decisioni anche impopolari ma essenziali per il Paese.

In uno degli ultimi miei articoli mi sono proprio soffermato sulla necessità di avere anche in Italia “politici di professione”: ecco questa può davvero essere la situazione ideale per dimostrare agli elettori italiani e ai cittadini europei che i politici “non sono tutti uguali”.

Altro aspetto importante penso sia decidere a chi iniziare a chiedere dei sacrifici. In una situazione come questa è evidente che tutti debbano fare la propria parte, ma probabilmente sarebbe davvero un gesto di grande serietà e anche di opportunità politica, se i politici decidessero davvero di contribuire in prima persona al recupero di risorse economiche.

A volte quando accadono avvenimenti così eclatanti non è detto che tutto debba essere negativo. Per la classe politica infatti potrebbe essere l’occasione per riacquistare la fiducia dei propri elettori. Certo rinunciare a una parte del proprio stipendio non è mai facile, soprattutto quando ci si è fatta l’abitudine ma nella vita a volte bisogna dimostrare davvero di essere uomini, soprattutto quando vengono ricoperte cariche di altissima importanza.

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