Globalizzazione o barbarie. Piccolo manuale contro i protezionismi”

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Nella 314esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro di Pascal Salin “Globalizzazione o barbarie. Piccolo manuale contro i protezionismi”, pubblicato da Rubbettino Editore, insieme a Sebastiano Barisoni (Giornalista), Costantino de Blasi (Presidente di Liberi oltre le illusioni) e Sebastiano Bavetta (Professore di Scienze economiche, aziendali e statistiche all’Università degli Studi di Palermo).
Il pensiero liberale è alla base di ogni libertà e queste libertà sono state ottenute grazie agli intellettuali che si sono spesi per realizzarle. Serve partire dalle basi. Il presidente di Lodi Liberale Lorenzo Maggi ha presentato questo libro come una pubblicazione molto snella e facile da comprendere, ma completo.
Questo libretto è un libro che spiega perché lo scambio è importante, quando è volontario e cooperativo. Non tutti sono pari nel guadagno, ma lo scambio è molto importante: l’economia è una sorta di torta con il lievito, che cresce con se stessa, non si esaurisce, si parte da uno scambio tra persone per arrivare a uno scambio tra enti, nazioni. In questo periodo i dazi sono tornati in voga, specialmente negli Stati Uniti, per cui serve discutere di queste cose.
“Questo libro contiene moltissimi argomenti, di cui parleremo con tre efficacissimi divulgatori.”
Il giornalista Sebastiano Barisoni ha introdotto la sua recensione mettendo in evidenza di non essere un liberista. Ad ogni modo ha disambiguato la Globalizzazione dall’approccio della Terza via; gli squilibri del globalismo e la politica commerciale sana. Per esempio ritiene che i dazi possano essere un rimedio estremo dove si trova il dumping o l’aiutino di stato che dopa il mercato. I dazi quindi sono un elemento di estrema ratio dove c’è una minaccia da alterazione. Per esempio la tutela del lavoro, dei minori, ambiente, prigionieri e carcerati, prodotti, etc.. in qualche modo quindi sono giustificati.
“L’amministrazione Trump proprio in questo ha sbagliato, cioè applicando dei dazi universali con caratteristiche e effetto boomerang e non con una selezione di aziende da punire per scorrette politiche commerciali. Trump dunque ha sbagliato a creare questo tipo di tassazione, ad esempio molti dei beni che sono venduti da Italia a USA non è dovuto a dumping, ma un rapporto 1:20.” In questo senso il prodotto italiano è naturalmente più competitivo in USA. Un altro concetto è quello dello standard, che impedisce a vendite di prodotti in Europa, se non sono sani. L’Europa è uno dei paesi con il più alto standard qualitativo.”
“In compenso gli USA esportano prodotti di alto valore aggiunto che sono competitivi, come Google, Meta, Microsoft.” Barisoni ritiene che spesso si confondono gli effetti della globalizzazione con il mercantilismo. Non è il liberp scambio ad aver causato i danni del globalismo di cui si è avvantaggiata solo la Cina. Il fallimento è stato prevalentemente l’approccio di natura politica. L’Europa ha sbarcato con manodopera a basso costo, ma non ha venduto così tanto. Ha minacciato gli stanziali delle classi medie.
Il professor Sebastiano Bavetta ha introdotto questa pubblicazione riferendosi all’autore, come persona dell’aristocrazia che ha scritto un libro molto interessante che parla di argomentazioni piuttosto classiche e tradizionali.
Quando parliamo di globalizzazione parliamo di disagi che sono da lei derivati: una parte della popolazione mondiale ha avuto una grande crescita del reddito medio, mentre la classe media bianca americana si è impoverita, incredibilmente, ,ed ha avuto un incredibile aumento di mortalità nell’età media. L’incremento è stato significativo, tanto che si è cercato di capire come mai, questo ha comportato un impatto politico evidente.
“Questa parte dell’America sulle valli dei Monti Appalachi, dove questo effetto è stato più forte, gli statunitensi non sono i più longevi del pianeta. Un libro come questo serve per riaprire il dibattito.”
Il presidente Maggi ha sottolineato come attualmente tutti ci stiamo palesando come probabili liberisti, perché molti sono contrari alle politiche di Trump: molte persone invece sono a favore a prescindere, il che è più pericoloso.
Tra liberisti e socialdemocratici c’è comunque anche una via di mezzo: nel corso degli ultimi anni le etichette si sono sprecate e fanno soltanto male, tendono a semplificare fenomeni che invece hanno una estrema complessità.
Pensare alla predazione dell’economia americana da parte dell’Europa fa semplicemente ridere
Il Professor Costantino de Blasi ha messo in evidenza come gli effetti della globalizzazione siano a prescindere positivi per la dimensione del mercato, ma poi tra questi vi sono vincitori e sconfitti. Anche se non necessariamente si è sconfitti.
“Lo strumento politico degli scambi commerciali e del commercio erano atte a far diminuire le tensioni date da politiche probabilmente in parte predatorie dove il grande risultato è di quanto abbiamo percepito in questa prospettiva. Sugli effetti aggregati ci sono delle prospettive, relativamente specialmente ai dazi contro la concorrenza sleale. Contro le misure di dumping che vengono alimentate rispetto a un problema economico che è quello causato dalla Cina non sappiamo se i contro dazi però siano una soluzione perfetta. Se la teoria economica e l’osservazione empirica ci dicono che vi sono stati risultati, ma non sempre chiari, a livello politico (automotive elettrico ad esempio, aiutato dalle sovvenzioni del governo Cinese). Però probabilmente l’apertura è vincente. I dazi di Trump non hanno niente a che vedere con le teorie economiche serie. Sono un aggregato di fesserie che una certa parte della cultura americana ha in qualche modo propagandato e che ha condizionato o si fa condizionare dalla cultura trumpiana.”
“Lo spirito della Bilancia commerciale americana non parla quasi mai di tutto il panorama: c’è il mito americano di Trump che vuole un’America sopra tutti, fordiana, questo però è profondamente sbagliato. Non si riuscirà a aumentare infinitamente l’industria e comunque in quel lasso di tempo il mondo economico internazionale la fa da padrona.”

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