Come scegliere la Via del Maestro interiore

 

Il Guru umano non è in realtà che una rappresentazione esteriore e come un sostituto del vero Guru interiore (René Guenon, Iniziazione e Realizzazione Spirituale)

Una frase del genere aiuta a far comprendere cosa ti aspetta nel leggere questo articolo. La possibilità che tu possa comprendere il significato intrinseco di tutto ciò, apre le porte profonde del subconscio e ti aiuta a comprendere la via da seguire.

Chi scrive è un ricercatore ed esploratore dell’invisibile. Nei lunghi anni di ricerca ho percorso vari sentieri e inabissatomi più volte tra i meandri dello spirito. Oggi mi sembra di avere chiarezza su alcuni aspetti che voglio condividere con chi è un iniziato o con chi sente di intraprendere il sentiero dell’invisibile.

Iniziare il viaggio significa affrontare l’ignoto e andare incontro al proprio lato oscuro, tuttavia solo nell’incontro con il proprio lato oscuro si può riuscire a vedere la propria luce che emana.

Forse ti starai chiedendo cosa sia questo lato oscuro. Intanto per il vero ricercatore è importante attraversare ostacoli vari per poter incontrarlo. Il credere che questo lato oscuro assuma un significato dettato da schemi religiosi o inopportune interpretazioni psicoanalitiche, porta fuori rotta. Avanzare nella via come un guerriero che non teme la propria morte (nell’accezione di morte dell’ego), significa raggiungere il castello dove è segregato il tesoro.

Se stai leggendo e cerchi risposte chiare e precise per affrontare il viaggio, significa che ti trovi ancora di fronte al bivio e non hai scelto la via da percorrere.

Voglio aiutarti in questa scelta, attraverso l’esperienza che ho accumulato negli anni, rimanendo sempre avvolto nel mantello dell’umiltà.

Le due strade che hai di fronte rappresentano due livelli che si dispiegano senza necessità di giudizio o di confronto, senza la necessità di verificare quale sia la migliore.

Chi scrive si esime da giudizio di valore, in quanto ritiene sia opportuno non lasciarsi prendere dall’andatura del gambero (il gambero cammina compiendo un passo avanti e due indietro).

Una via è quella della crescita personale, la quale comporta tutta una serie di pratiche ed esercizi per accrescere l’insieme delle potenzialità della mente (lettura veloce, esercizi di PNL, parlare in pubblico, seduzione, saper vendere, relazionarsi in modo positivo, visualizzazioni, focalizzazione della mente, legge dell’attrazione, guarigioni ecc.).

In questo caso si rimane sul livello del coltivare tutte le potenzialità della mente. Tuttavia si rimane solo nella dimensione della mente.

A questo punto ti starai chiedendo cos’è la mente?

La mente non è altro che una funzione della macchina biologica, come il software di un computer. Considera il film Matrix e ricordati quando Neo o gli altri compagni di viaggio acquisiscono varie abilità attraverso l’assimilazione di programmi. Solo che questa via libera la mente dai limiti imposti dalla cultura ed educazione ricevuta, lasciando il mondo dell’invisibile insondabile. Quindi tale via la potrei definire “la via della liberazione mentale”.

L’altra via si percorre per sondare spazi di mondi diversi, si percorre per uscire dalla caduta avvenuta dalla nascita, per riconnettersi con l’uno, con il divino. Quando si nasce si cade nella dualità (giusto/sbagliato, bene/male, vero/falso ecc.), e nel crescere si coltiva questa attitudine della mente. La vita non è altro che il percorso che l’anima intraprende per riconnettersi con l’uno. Tutto è uno, sembra quasi uno slogan, mentre invece è la fonte della liberazione dai legami del corpo, dai legami della vita terrena.

Questa seconda via comporta più complicazioni rispetto “la via della liberazione mentale”, in quanto non vi è un sentiero segnalato come quando si percorrono i sentieri del CAI (Club Alpino Italiano).

Tale via potrebbe essere chiamata “la via della liberazione eterna”. Si intraprende una via che va oltre il visibile, va oltre la dicotomia, va oltre la meta, va oltre il definibile.

Uno degli errori che ho commesso più volte, è stato di ritenere che qualcuno esternamente mi avrebbe potuto concedere l’immunità dalla sofferenza. Solo che in questo caso non si ha a che fare con un parlamento corrotto, in quanto la legge naturale divina non perdona. Quando ho attribuito al maestro esteriore la mia salvezza, ho ricevuto bastonate dalla madre vita che mi ha dato la possibilità di comprendere quale fosse la via da percorrere.

Malattia, incidenti, malocchi, deprivazione economica ed affettiva non accadono per caso o per chissà quale maledizione ricevuta. Il sentirsi vittima non giova all’esplorazione dell’invisibile.

Quale via ritiene di scegliere?

La via della liberazione mentale

O “La via della liberazione eterna?

La scelta non preclude nessuna possibilità, in quanto nello scegliere la prima, come ho fatto nel passato, mi ha dato la possibilità di rendermi conto che stavo solo procedendo verso l’ingrandire e sostenere l’ego. Quindi grazie al cielo ho intrapreso la seconda via, grazie anche alla manifestazione degli angeli.

Con questo non voglio assolutamente sminuire la validità della prima via, solo che funziona un poco come quando si va a comprare degli abiti. Scelgo di prendere i jeans perché vanno di moda, li provo e vedo che non mi stanno bene, e soprattutto non ci sto comodo. Cosa faccio? Mi provo un altro paio di pantaloni diversi dai jeans.

Magari altri si trovano bene e comodi nell’indossare i jeans.

Ho cercato di spiegare in modo più semplice possibile le opzioni della scelta che si compie quando si decide di incamminarsi verso il proprio cambiamento. Oggi si fa sempre più strada un fenomeno particolare, in cui si cerca sempre di invocare il cambiamento di altri o del mondo, senza invece considerare che il primo a cambiare è importante che sia ognuno di noi.

Non siamo qui per essere maestri di altri o nei confronti del mondo. Siamo qui per imparare a connetterci con il proprio maestro interiore, senza il quale si scivola verso l’obnubilare se stessi e affondare nelle paludi dell’ignoranza, commettendo il più grande delitto della vita.

La scelta dipende dalla tua capacità di ascoltarti e magari correre il rischio di sbagliare. Infatti la via del guerriero solitario è proprio la capacità di comprendere l’errore e cambiare rotta. Conosco molte persone che da anni compiono sempre lo stesso errore e non si rendono conto che ciò dipende dalla propria prospettiva. Si è indotti a confondere l’istinto con l’intuito e questo aiuta solo a dare spazio al proprio animale racchiuso dentro di se, senza accorgersi che si è un uomo o una donna venuta al mondo per evolvere e compiere l’atto di unificazione con il proprio divino.

Nel caso tu fossi interessato a compiere il salto verso l’ignoto e verso l’invisibile, puoi iscriverti al mio blog personale e rimanere informato sulle iniziative che organizzo, o puoi scrivere a info@latuametamorfosi.it

 

Gennaro Ponzo

Laureato in Sociologia nel 1996. Ha frequentato un corso biennale in Socioterapia e un Corso triennale in Counseling Gestalt. Pratica la Meditazione dal 1991. Ha studiato e praticato la meditazione di orientamenti diversi: Meditazione Trascendentale; Meditazione Zen; Dzogchen. I suoi studi sono rivolti alla conoscenza delle potenzialità dell’essere umano. Attualmente lavora in libera professione come Counsellor e Formatore. Ha lavorato con anziani, malati terminali, tossicodipendenti e persone con disagio psichico, per ampliare la conoscenza nel campo umano. “Esiste uno spazio interiore fonte di gioia, amore, creatività, forza e lucidità mentale. In campo sportivo viene chiamato -stato di Flow- o nello Dzogchen viene definito Stato Originario. Ritengo che tale stato possa essere coltivato da chiunque, in modo da aprire il proprio cuore e vivere la vita in piena adesione alla propria Anima. Dott. Gennaro Ponzo Ogni lunedì dalle ore 21 alle 22 è in onda la Trasmissione Radiofonica ideata e condotta da Gennaro Ponzo “Ascoltiamo e vivi adesso” la trasmissione è dedicata all’ascolto di buona musica, imparare a rilassarsi, fare domande sulla propria vita o crescita personale e tanto altro.

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