Wisconsin: i sindacati e la lotta per la classe media

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di DOMENICO MACERI

“È una vergogna”. “Hanno chiuso le porte del governo”. Ecco come ha reagito Scott Fitzgerald, leader repubblicano del Senato statale del Wisconsin mentre commentava il fatto che tutti i legislatori democratici si sono assentati dalle Camere. Per protestare il disegno di legge che avrebbe colpito i membri dei sindacati statali, la minoranza democratica nel governo, si è data alla “latitanza” nel vicino Stato dell’Illinois. Così facendo i democratici hanno bloccato temporaneamente il decreto che ha causato forti dimostrazione a Madison, la capitale dello Stato. Non avendo una maggioranza assoluta, i repubblicani hanno almeno bisogno di un legislatore democratico per raggiungere il quorum necessario e procedere ai voti.
Alla base della protesta dei legislatori democratici e i più di settantamila dimostranti che hanno invaso Madison sta ciò che anche il presidente Barack Obama ha dichiarato “un assalto ai sindacati”. L’atmosfera creatasi nella capitale dello Stato riecheggia le rivolte in corso nel Medio Oriente ma senza violenza.

Il governatore del Wisconsin Scott Walker non la vede così. Nella sua campagna politica aveva affermato che non si “può spendere più di quel che si ha”. La sua soluzione per affrontare il deficit è di costringere gli impiegati statali a contribuire il 50 percento per le loro pensioni e il 12,6 percento per la loro assicurazione medica. Inoltre il disegno di legge varato eliminerebbe le contrattazioni collettive degli impiegati pubblici, diritto presente in quasi tutti gli Stati dell’Unione. Diritto che il 61% degli americani rivendica come conferma un recentissimo sondaggio Gallup. Un diritto che persino i governatori (repubblicani) della Florida, Michigan e Pennsylvania riconoscono.

Walker però è estremista. Per colpire ancora i sindacati ed erodere il loro potere, il governatore richiederebbe che i membri del sindacato votino annualmente per riconfermare la loro partecipazione. Si tratta infatti di un attacco ai sindacati che riflette l’ideologia di Walker. Il neoletto governatore ha nel suo curriculum una lunga storia di animosità verso i sindacati. Da grande ammiratore di Ronald Reagan, Walker crede che meno governo ci sia meglio è per l’individuo. Il governatore del Wisconsin è legato a un’ideologia di estrema destra come riflettono i contributi ricevuti dalla Koch Industries, un’azienda identificata con cause politiche ultraconservatrici.

Il suo problema però è che il Wisconsin è uno Stato tradizionalmente dominato dai lavoratori e sindacati. L’idea dell’unione dei lavoratori è ovviamente di offrire loro uno standard di vita decente. Ma negli ultimi decenni i lavori nelle fabbriche sono spariti e quindi i sindacati sono rimasti in linee generali negli impieghi statali. L’iniziativa privata ha dunque esportato i lavori in altri Paesi riducendo in tal modo la classe media americana. Nel frattempo i lavori nel governo che prima erano considerati meno attrattivi sono diventati più desiderati anche perché offrono un minimo di benefici.

Dunque la “scusa” per il disegno di legge nasce dal bisogno economico ma va oltre. Anche per quanto riguarda il deficit la scusa è emersa dal fatto che il governatore e la maggioranza repubblicana hanno recentemente ridotto le tasse alle aziende. Questa riduzione ha creato il deficit. Un deficit dunque manifatturato alla cui radice sta la lotta fra il Partito Repubblicano e i lavoratori. Dato che non ci sono soldi bisogna tagliare e colpire. Si tratta semplicemente di castigare i sindacati. Nemmeno parlare di chiedere ai benestanti di contribuire di più per mantenere i servizi. Ciò è contrario alla “religione” del Partito Repubblicano che mantiene una presa di posizione talebana quando si tratta di tasse.

Per riuscire a ottenere il supporto dei cittadini del Wisconsin Walker ha esentato i poliziotti ed i pompieri dal suo disegno di legge. Dividere e conquistare, sembra essere il piano di Walker. Attaccare questi due gruppi sarebbe stato politicamente pericoloso. Ciononostante, Jim Palmer, direttore esecutivo della Wisconsin Police Association, ha fatto un discorso emozionante nel quale ha detto che oltre a fare il loro dovere di lavorare, i poliziotti parteciperanno alle dimostrazioni con i loro cartelli “Poliziotti per i lavoratori”.

Fermare il governo negando la presenza in Aula è già avvenuto nel Texas nel 2003 quando i legislatori democratici si sono messi alla “latitanza” in uno Stato vicino, creando la paralisi nel governo. I legislatori democratici dello Stato dell’Indiana hanno fatto recentemente la stessa cosa per bloccare disegni di legge ultraconservatori.

In generale sono i repubblicani che chiudono le porte del governo. Lo fece Newt Gingrich, presidente della Camera, nel 1995, perché non voleva aumentare il tetto delle spese governative. Il tentativo dei legislatori democratici di fare la stessa cosa è un atto estremo per bloccare l’emorragia ai diritti dei lavoratori. Ci riusciranno? Si spera di sì perché se Walker la spunta parecchi altri Stati seguiranno il suo cammino che conduce sempre di più all’eliminazione della classe media spingendo gli Stati Uniti verso un Paese del terzo mondo.

Domenico Maceri, PhD della Università della California a Santa Barbara, è docente di lingue a Allan Hancock College, Santa Maria, California, USA. I suoi contributi sono stati pubblicati da molti giornali ed alcuni hanno vinto premi dalla National Association of Hispanic Publications.

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