Facebook Connect e l’Impero Irresistibile

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di Roldano De Persio

Facebook Connect è la frase che ricorre ultimamente su tutti blog USA, ma che comincia ad essere rintracciabile anche sui blog nostrani. Facebook Connect viene già descritto, analizzato e idealizzato prima ancora che ne sia stata capita appieno l’importanza strategica. Capire cosa diavolo è Facebook Connect è importante, ma comprendere meglio cosa sia o cosa è diventato oggi Facebook è secondo me ancora più importante.

In questo anno e più di frequentazione di Facebook mi sono reso conto di una cosa che a molti osservatori sfugge. Facebook è a mio avviso il primo caso di Social Network Imperiale. La storia passata è piena di esempi di civiltà che si sono sviluppate a livello politico e militare in imperi di varie dimensioni e durata: Impero Romano, Impero Inglese, Impero Cinese etc. Facebook potrebbe forse essere il prossimo.

Nel mondo informatico spesso in passato, negli anni 90, si è attribuito l’appellativo di impero a Microsoft per via del monopolio del sistema operativo Windows. Chi parteggiava per il softare libero, i fautori di Apple o di Linux hanno sempre visto Microsoft come il male assoluto o come l’impero appunto.

Facebook è però molto diverso da Microsoft. Facebook non è legato solo al mondo del lavoro, ma cerca al contrario di far parte della nostra vita quotidiana. Molte aziende, prima in Uk ora è la volta di quelle italiane, cercano di bloccare l’accesso a Facebook da parte dei propri dipendenti. Se pensassimo a Microsoft questa idea sarebbe paradossale visto che il software di Microsoft è parte integrante del lavoro quotidiano di molti uffici.

No Facebook è diverso da Microsoft, è una vera e propria cultura, che avanza conquistando a marce forzate intere regioni della terra. Un solo fatto la dice lunga su come stanno le cose. Facebook è nato negli USA ed ha come lingua madre l’inglese. La traduzione nelle lingue dei singoli paesi è però stata realizzata dagli stessi utenti. Nessuno dello staff di Facabook si mai è impegnato in questa impresa ciclopica. I cittadini di Facebook si sono organizzati collaborando con Facebook per ottenere, passo passo, dividendosi i compiti ed offrendosi volontariamente, la traduzione del loro amato mondo. Tutto questo avveniva molto prima di questa estate, quando i soliti esperti (?) e media stavano guardando da un’altra parte.

Facebook è un mondo alla stessa stregua di World of Warcraft e Second Life, solo che essendo Facebook 2D è molto ma molto più semplice da usare rispetto agli altri due.

La componente geopolitica per Facebook è più importante di quanto si possa immaginare. Negli USA ha trovato subito lo scoglio di MySpace ed è invece cresciuto rigoglioso nel resto del mondo anglosassone – Canada e Uk in testa – e poi ha proseguito la marcia verso est grazie anche alla traduzione volontaria. In Italia Facebook non avrebbe mai avuto tanto successo se non fosse stato tradotto in italiano.

L’est è dell’Europa è però un grosso problema, perché come è accaduto per l’impero romano, la Germania è culturalmente un mondo a parte. I tedeschi hanno, infatti, un clone rosso di Facebook il cui nome è studiVZ e di migrare all’originale blu non ne vogliono proprio sapere. Inoltre anche se Facebook riuscisse a conquistare la Germania, la Polonia ed il resto dei paesi dell’est si scontrerebbe presto con la terra degli tzar. La Russia è un problema per Google figuriamoci per Facebook. Oltre Facebook non potrebbe andare dato che il concetto di Social Network noi occidentali lo abbiamo importato dall’Asia.

Facebook è però un impero e come tutti gli imperi deve avanzare altrimenti implode su se stesso. Facebook deve quindi trovare nuove soluzioni per espandere la propria influenza ed accrescere le sue dimensioni.

L’uovo di colombo o così almeno sembra è quello di cui tutti parlano in questi giorni Facebook Connect. In sintesi Facebook Connect è un passepartout che consente di accedere ad altri mondi senza la necessità di accreditarsi ogni volta facendo una nuova iscrizione. Molti servizi e piattaforme USA si stanno organizzando per unirsi al programma Facebook Connect. I più famosi tanto per fare un esempio sono Vimeo, Drop.io e Twitter.

Ora non so se ve ne rendete conto, ma la fase due della conquista di Internet è appena cominciata. Immaginate da qui a poco tempo un mondo dove la cosa più stupida come accreditarsi ad uno dei tanti servizi cui siamo iscritti venga veicolato solo da Facebook. Ci pensate che per comprare su Amazon o Apple Itunes potrebbe essere sufficiente il solo vostro acccount su Facebook?

Quali sarebbero le implicazioni di un internet del genere? Un mondo virtuale dove tutto sarebbe più semplice, ma controllato ci piacerebbe? Sotto l’Impero Romano c’è stata la Pax Augustea, ma sempre di Imperium si trattava.

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