DolomitiPRIDE a Trento: 10 mila persone in corteo

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Il Primo DolomitiPRIDE – quello di ieri 9 giugno 2018 a Trento – nel capoluogo di Provincia che con Bolzano rappresenta il TrentinoAltoAdige in Euroregione ha voluto unire nello spirito dei confini da superare la comunità nota come #LGBT (anche se la sigla nel tempo si sta allungando per includere tutte le diverse tipologie di affettività che essa rappresenta). Doveva e sarebbe potuto essere un lancio verso la inter-regionalità dei diritti – e degi eventi – (visto che ad essere chiamata in causa è la sovraregione transfrontaliera Euregio Tyrol) ma invece non c’è stata alcuna partecipazione (eccetto nel video di presentazione a livello di costume tirolese) da parte di autorità e di persone che non fossero del lato italiano della Euregio. Quindi un evento che ha coinvolto prevalentemente – se non in tutto – la sola comunità madrelingua italiana, complice la negazione del patrocinio da parte della Regione TAA che al momento non include (ancora) iniziative di questo genere nel proprio carnet. Si potrebbe dire che il TAA è dunque rimasto indietro in fatto di diritti e si trova a competere con lo Stato Italiano che – al contrario – è ad oggi un gran pentolone di cucina in fatto di diritti civili e di diritti umani.

Un corteo in marcia: balletti, parata, manifestazione e carri che insieme hanno costituito un corteo di circa 10 mila presenze, partito da Piazza Dante, la piazza dei palazzi politici, snodatosi lungo la città sotto la magnifica zona del Castello del BuonConsiglio, verso Piazza di Fiera, sceso poi verso l’Università degli Studi di Trento, per approdare in Parco delle Albere, dove si sono tenuti i discorsi politici (presenti Andrea Robol assessore di Trento e Sara Ferrari assessora provinciale).

Al corteo hanno preso parte anche Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio provinciale e Alessandro Olivi e Alessandro Andreatta sindaco di Trento. Presenti anche altri amministratori locali.

La forza politica che ha preso parte alla manifestazione è stata il Partito Democratico, insieme ai manifestanti anche i sindacati di CGIL e UIL, c’erano le rappresentanze dei Diritti umani di Amnesty International e LILA, ed altri.

Sobrietà e sorrisi: i palloncini e le bandiere colorate, il trucco e le parrucche, sono stati un particolare multicolore in un corteo pacato e rilassato. La marcia trentina è stata “trentina nel DNA” per lo spiccato senso della misura e della pacatezza.

I commenti: nel corteo e lungo le strade del corteo la gente ha giudicato diverse cose – che la comunità LGBT esiste ed ha diritto di essere rispettata, che l’omosessualità ha avuto periodi in cui anche in Italia è stata punita e vietata, che il corteo è stato molto simile a una festa di paese allegra, che lo spirito della marcia era tranquillo e moderato – ma principalmente quello che è emerso più di tutto, che il nuovo Ministro alla famiglia e alle disabilità (il veronese Fontana) dovrà fare i conti con la propria lingua nelle sue uscite nei confronti delle persone, in quanto l’attenzione verso il Governo attuale è molto alta e anche la preoccupazione che i diritti conquistati ad oggi restino tali.

“Il Pride è un percorso di riflessione e sensibilizzazione che culmina in una grande parata aperta a tutta la cittadinanza per dare visibilità a tutte le diversità. Il 28 giugno 1969 la transessuale Sylvia Rivera contestò per prima l’ennesima vessazione delle forze dell’ordine contro la comunità LGBT* newyorkese, dando vita ai moti di Stonewall. Oggi come allora, il Pride è un’opportunità per ribadire valori di inclusione, autodeterminazione, uguaglianza e lotta all’omo-bi-transfobia, anche per chi non può ancora esprimere al meglio se stesso/a in questa società.” Hanno scritto sul social hub gli organizzatori, tra cui: Arcigay trentino (è intervenuto Paolo Zanella) Rete LGBTGI (ha preso parola Miriam Fiumefreddo) e poi Famiglie Arcobaleno e Centaurus. In corteo anche le sezioni di Veneto Venezia, Treviso e Friuli Venezia Giulia. Il nordest dei diritti alla libertà sessuale ha manifestato a Trento con un sobrio e pacato sfilare accompagnato dalla musica e dal ballo.

La festa vera e propria è poi stata fatta nel grande Parco delle Albere che ospita ormai gli eventi più importanti della città, opportunità unica per poter partecipare con la Radio universitaria dello studentato sanbartolameo, SanbaRadio e il Maxischermo.

La netta impressione è che ormai grandi eventi di questo tipo sullo stile popolare americano siano il modo scelto dalle comunità per essere presenti in modo uniforme e per incontrarsi in un mondo sempre più individualista. L’augurio che tutte le persone possano avere lo spazio che serve per essere se stessi in pace, senza le discriminazioni e indipendentemente dal colore della “bandiera” affettiva e dal colore della “bandiera politica”.

Il messaggio politico e il manifesto e il documento del DolomitiPRIDE è stato pubblicato sul sito della manifestazione. E’ stato redatto dalle associazioni iscritte, tranne che da ArciLesbica del Trentino che ha dato la sua disdetta in seguito all’inserimento nelle linee programmatiche della proposta di legiferare per la maternità surrogata (MC).

Le foto sono state reperite dal sito dell’evento: EPICIDEA per eventuale reclamo o per rimozione si prega di inviare mail.

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