Bruno Contrada Libero

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Egregio Direttore, da qualche settimana è nato su Faceboook il gruppo “Bruno Contrada Libero” ed è già arrivato a oltre settecento associati, tra cui nomi noti del mondo della politica, dell’informazione e delle istituzioni. Lo scopo è implicito nel nome del gruppo, la libertà piena per raggiunti limiti di età di Bruno Contrada, e la volontà di mettere in risalto una sentenza (basata su confessioni di pentiti riguardo vicende non provate) che condanna un uomo per un reato che non è stato introdotto dal legislatore: “Concorso esterno in attività mafiosa”.

Ciò che ci interessa sottolineare –e ci auguriamo che Lei ce lo conceda- è che il gruppo è composto da persone di correnti politiche diverse (di centro-sinistra e di centro-destra) che, oltre a questo network, aderiscono ai vari gruppi di discussione, compresi quelli antimafia. Siamo lavorati autonomi, avvocati, ex magistrati, architetti, grafici, poliziotti, carabinieri, soldati, studenti, deputati, senatori, consiglieri regionali e provinciali, oltre a diversi giornalisti.

Questo per eliminare la confusione nata attorno ad affermazioni di Salvatore Borsellino (fratello dell’eroe Paolo ucciso dalla Mafia), che dei gruppi in Facebook fa di tutta l’erba un fascio, mescolando sostenitori di Totò Rina con persone perbene e questo solo perché non queste ultime non condividono il suo giudizio riguardo Bruno Contrada.

Con questa lettera, insomma, vorremmo chiedere a Borsellino -e a quanti la pensano diversamente- maggior cautela nei giudizi e rispetto per le opinioni di tutti.

Grazie per lo spazio e cordiali saluti.

Gruppo “Bruno Contrada Libero”

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